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Dopo Venezia

Nel 1797, caduta la dominazione Veneziana, il forte fu occupato dalle truppe francesi che vi portarono dei cannoni e vi realizzarono alcune opere in terra. Le truppe francesi smantellarono anche la strada coperta e le opere connesse tra il forte e la città, che comunque si trovava in un pessimo stato di conservazione.

Passato ogni pericolo a Bergamo ed essendo ormai la fortezza e le mura di Bergamo inadeguate alle nuove necessità belliche, venne tolta la qualifica di fortezza statale e il castello nel 1803 fu messo all’asta per la vendita o l’affitto a privati.

Nel 1815 Bergamo viene occupata dagli austriaci e poi diviene italiana.

Nel 1912 il colle di S. Vigilio subisce una lottizzazione e le aree del forte furono edificate e utilizzate come luogo di residenza, giardini e come località di villeggiatura. Nel 1934 buona parete del sedime dell’antico forte fu ceduto alla famiglia Soregaroli, che vi realizzò un ristorante. Il proprietario, Pierino Soregaroli vi profuse molte energie fisiche ed economiche per riadattare la scalinata e sistemare i camminamenti del malconcio castello.

Il Comune di Bergamo tornerà in possesso della porzione principale del forte, quella corrispondente alla proprietà Soregaroli, solo dal 1957, quando con l’acquisto ne iniziò anche il restauro su progetto dell’architetto Pippo Pinetti. I lavori si conclusero nel 1961, anno in cui la piazza superiore del Castello fu finalmente riaperta al pubblico

1969 Il Piano Regolatore Generale di Bergamo prevede l’istituzione di un parco a tutela del patrimonio orografico di Bergamo.

Nel 1977 viene istituito il Parco Regionale dei Colli di Bergamo.

Nei primi anni del XXI secolo il comune realizza alcune sistemazioni nelle aree aperte a nord per realizzarvi un giardino pubblico.

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Bergamo 1816

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